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lunedì 11 marzo 2013

"al terzo whisky mi chiedo se uno si puo' innamorare su internet di una fanciulla come te " da Anonimo

"Oggi è 1 anno e mezzo esatto, che sto con Giò.
Oggi è 1 anno e mezzo che mi guardo allo specchio e non mi riconosco.
Oggi è 1 anno e mezzo che faccio a pugni con il mondo." -cit.  Kim



Ma oggi non era ieri che scrivevo di oggi. E sono già passati quattro giorni.
Brian Crain , con le sue note leggiadre, riesce a colmarmi di emozioni fino a scoppiare, ma non in un pianto, finalmente non ci sono pianti, mi trasporta in un limbo, dove tutto si colora di grigio, e non vi sono rumori, emozioni, solo la pace interiore.
Questa sensazione dura solo pochi minuti, giusto il tempo di una melodia, e di ricaricare la pagina di Youtube, di vedere le immagini scorrere, e ricominciare a scrivere.


Un nuovo inizio, un nuovo lunedì, un nuovo mese, un nuovo post.


"Ci ho pensato tante volte, non l'ho mai fatto però. Tutte le volte che leggo il blog vorrei dirlo. Ogni volta che lo leggo mi intristisco, perchè so che è l'unico modo col quale riesci a comunicare veramente, con me. Mi piacerebbe non fosse così, mi piacerebbe poterti essere di aiuto, ma c'è un tacito accordo: io non devo fare domande. Ne ho mille che mi martellano continuamente in testa, ma non te le faccio[..].
A volte mi sembra di non conoscerti neanche. 
Ti sta risucchiando poco per volta. Sai, un tempo eri felice. Ti piaceva correre, amavi la corsa. Ti piaceva leggere, leggevi tantissimo; Mi ricordo, non potevo sperare di starti dietro a numero di libri, eri sempre presa dalla foga di leggere e leggere ancora. 
Lui ti sta costringendo piano piano a rinunciare alla tua vita, [..] non mi sembra uno scambio equo.
Gli hai sempre detto<< un giorno tornerai a casa e non mi troverai più>> [..]
Non mi importano i km che ci saranno a separarci, sarebbe un buon prezzo per vedere un sorriso, che parta dagli occhi e coinvolga tutti i muscoli del tuo volto. [..] Sii di nuovo felice. LEI"

La pioggia scende lenta sui finestrini dell'auto di Donald, sono seduta  sui sedili posteriori, solito Sabato, oppure no? Solita ebbrezza ma c'è qualcosa di più. Un foglio tra le mani, un abbozzo di lettera, di confessione, un abbozzo di verità.
Leggo frettolosamente nella penombra, leggo le sue parole, sento qualcosa prendermi dentro, stringermi con forza, sento mancarmi il fiato, e senza rendermene conto scoppio a piangere, silenziosamente, mentre cerco di ridere alle battute che sento, mentre cerco di dare indicazioni stradali.  Divoro le sue  parole, e poi l'abbraccio, e mi stringe forte la mano, sento accarezzarmi l'animo. LEI è lì al mio fianco, lì a stringermi la mano, lì a brindare con me, lì a ridere, lì a paranoiarsi, e finisce un'altra serata in cui mi improvviso pugile, contro le mani forzute e dure, di Donald, e mentre mi improvviso per l'ennesima volta cleptomane, e gli rubo una birra e le scarpe di scorta dal bagagliaio.

E rido, perchè è il primo giorno dopo mesi interi che non litigo con Giò. Sembra quasi un miracolo. Il mio piccolo miracolo. Il mio piccolo spiraglio di sole.

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