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domenica 11 novembre 2012

Una verità che salva solo per rendere meno pietosa questa esistenza

Sento note di jazz e blues fuori dalla finestra, non riesco a dormire troppi pensieri ultimamente.
Non è facile far finta di niente, dimenticare, e soprattutto avere paura di prendersi le proprie responsabilità. Non è facile chiudere porte in faccia, solo per nascondere la verità, una verità che fa male, una verità che uccide, una verità che salva.
Sono sempre stata brava con le parole, forse più a dirle a voce che a scriverle, parola dopo parola, si creano le idee, e gli altri cominciano a credere nelle stesse, idee che non hanno fondamento però, false, solo per rendere meno pietosa questa esistenza.


La mia vita e un regalo

Testarda, Dolce, Ribelle, Sincera, Maschile, Femminile, Indifesa, Manesca, Sensibile, Leale.

Primo anno di liceo, sembra ieri che avevo 13 anni, sembra ieri che tutti i miei sogni si infrangevano sopra l'asfalto. Sembra ieri che mi hanno bocciato, che mi sono fatta la prima tinta, che ho baciato il primo ragazzo, che sono stata tradita, ferita, che ho mangiato il primo kebab, che ho bigiato, la prima protesta contro la Gelmini, le prime stronzate, gli scherzi, il the in bustina preparato con l'acqua dello scaldabagno, le interviste doppie, la libellula, la fornarina, il proprietario amico, le sberle, gli insulti pesanti, i pianti, i cuori infranti, la dieta, i vestiti dark, punk, rap, perfettini, le compagnie,la corsa,  la prima sbronza, il primo gatto obeso, la prima volta che me la sono fatta a piedi da te a casa mia perchè avevo perso il pullman, la prima volta a Milano, i pranzi con tua madre, tuo fratello alto 1m 40cm e adesso mi supera di 10 cm, i gemelli che mi assillavano di domande, tuo fratello e le tabaccate, le prime sigarette, il primo caffè, la prima canna, il primo preservativo aperto, la scoperta dell'amore, le scuole, gli studi, le scelte e i cambi, e tu, tu che mi eri accanto, tu che mi capivi.
Noi che uno sguardo vale più di mille parole, noi che la cacca si fa in giro.
Noi che accendiamo i forni nelle case degli altri e da altri, noi che terrorizziamo i pulcini.
Noi che Km e Km a piedi.
Noi che "quello ispira una cifra".
Noi che "minchia dammi il 5".
Noi che da sbronze ci faremmo anche un palo.
Noi e le serate da combattimento.
Noi e il Wellington pub.
Noi e l'Uvaviva.
Noi e il nulla.
Noi e Torino.
Noi e le birre nel bagno.
Noi e le cotolette.
Noi e il sexy shop.
Noi e il bar degli albanesi.
Noi e la diversità.
Noi e il tradimento.
Noi e la merda.
Noi e i problemi sentimentali.
Noi e la musica, il letto gonfiabile, gli ex, le palle piene, e gli insulti facili.
Noi e i 18 anni, il compleanno lo stesso giorno, ma un mese di distanza.
Noi e le risate stupide, i rutti spontanei e spaventosi.
Noi e gli sguardi schifati.
Noi così diverse da completarci.

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