Pioggia.
Estate.
Arrivi o no?
Pioggia di Novembre.
Germi patogeni.
Cumuli di fazzoletti.
Possibile Febbre ancora non accertata.
Raffreddore.
Un Sabato a casa.
Da godere.
Aspetto una quantità imprecisata di minuti difronte al Duomo. Sotto il sole cocente, ma piacevole.
Una sigaretta SLIM (le tipiche sigarette definite da "troia").
Una bottiglietta d'acqua naturale.
Un paio di cuffie.
Compare un individuo alto e scheletrico.
Regge un foglio in mano "KIM".
Scoppio a ridere, e dico : <<Ciao Tommaso.>>.
E' così strano averlo faccia a faccia. Strano è l'aver rotto la barriera telematica.
Sei reale, tangibile.
Sei ancora più Tommaso.
Inizi a parlarmi, sento una voce profonda, un BASSO PROFONDO. Così viene chiamato nella lirica.
Non è la voce che mi immaginavo, e mi rendo conto che il ragazzo che mi scriveva.
Ora di fronte a me, è un uomo.

"È bella la pioggia sì. Se mi faccio un film di te sul letto col cane ai piedi mi viene la pelle d'oca e inizio a cercare sotto le palpebre un'immagine viva che ti somigli nell'immaginario delle donne che ho visto, ho toccato, ho sognato. Cerco un'immagine ricca di vita, non una foto ritoccata con luci innaturali come su un set di una soap opera, perché sei viva ma io non ti vedo con i miei occhi. Cerco di vedere una sagoma sdraiata sul letto e cerco i tuoi contorni, i tuoi capelli rossi, la curva delle spalle. Vedo la foto profilo che mostri qui, le altre foto che fai vedere online e cerco di farne delle altre con la voglia di trovarti, di ricostruire il tuo corpo per intero come se io stesso lo plasmassi, seduto su una sedia nella tua stanza. Il cane ai piedi, raggomitolato come una ciambella, come il mio che dorme di là sul suo cuscino per terra. "-cit. 16 novembre 2012
T: Tu cosa ne pensavi? Ti piaceva. E anche a me in quel momento piaceva.
Gli ultimi messaggi che ti ho mandato sono molto meno presenti di quel vecchio messaggio e tu lo sai. Gli ultimi giorni ho cercato di tenerti più a distanza, di usare meno parole. Perché mi rinfacci cosa ti scrivevo? Tu scrivevi le stesse cose, nello stesso modo. Non cercare di farmi sentire ridicolo. Non è quello il punto. Il punto per me è capire quello che vuoi adesso, se vuoi qualcosa da me, se ti aspetti qualcosa da me.
Gli ultimi messaggi che ti ho mandato sono molto meno presenti di quel vecchio messaggio e tu lo sai. Gli ultimi giorni ho cercato di tenerti più a distanza, di usare meno parole. Perché mi rinfacci cosa ti scrivevo? Tu scrivevi le stesse cose, nello stesso modo. Non cercare di farmi sentire ridicolo. Non è quello il punto. Il punto per me è capire quello che vuoi adesso, se vuoi qualcosa da me, se ti aspetti qualcosa da me.
K: Stavo solo rileggendo il mio blog, ogni tanto lo faccio, tu ne fai parte, sei parte vivente di Novembre
(22 post). Non ti rinfaccio niente, avrei modi migliori per rinfacciare le cose, e non credo che tu sia la persona a cui io debba qualcosa. Gli ultimi messaggi sono sfumati, e non ne tengo il ricordo, solo la lunghezza. Attimi. L'attimo fuggente..mi vien da ridere. Hai paura di me che devi tenermi a distanza?ahhaha Sai che non puoi chiedermi una cosa del genere, è come dirmi, Kim preferisci il bianco o il nero?, io preferisco il grigio.
T: A me il grigio non andava bene prima e non va bene adesso. Io devo fare delle scelte. Sono troppo complicato per fare scelte sensate, ma le devo fare comunque.
Non avevo paura di te l'altro ieri. Non l'avevo neanche prima. Mi sei sempre stata distante in un modo o nell'altro, eri sempre tu quella che spariva e ricompariva. Non io. Eri sempre tu quella che si allontanava.
K: Io di risposte non ne ho.
Mai avute e mai ne avrò.
Di domande ne ho quante ne vuoi.
cit. Ci sono anch'io-Max Pezzali.
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