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domenica 28 aprile 2013

L'erba di Babele.

"Dietro una porta bella e appena laccata, ci sta solo il CAOS."-cit. Alcolico Drink alla Sambuca, Martini bianco e Arancia.

"Scusa STRONZO, ma la mia figa è FEMMINISTA"-cit. Alcolico Drink SMA, e fottuto bolas di ganja.

Ho finito un bicchiere di ASMA.
Il bicchiere è vuoto sul comodino.
Dolciastro.
Parlo con gente a caso.
Mi metto a piangere.
Rido euforica.
Penso che vorrei scrivere un messaggio a LUI
 Poi mi dico che è una stronzata.
Ho un attacco di nervi verso Giò.
Sempre le solite cose.
Sempre la solita noia.
Scrivo a Tommaso.

"Sono pronta ad incontrarti. Ciao Tommaso."

e ho avuto una bella risposta.


"Sei pronta solo quando vuoi tu. Non funziona così. Mi cerchi, sparisci, ritorni, sembri una cagna inquieta. Mi basta la mia di inquietudine. Non so nemmeno cosa abbiamo da dirci, tu probabilmente fai la stessa vita che facevi prima e io vivo la mia nello stesso identico modo. Già solo da questo dovresti capire la differenza che passa tra i miei desideri e i tuoi. Noi non ci conosciamo, ci siamo fatti tante confidenze, ma non ci conosciamo. Avrei preferito non comunicare in questo modo, non darti niente. Avrei preferito darti la mia voce e basta, fanculo alle insicurezze e alle lunghe storie, alle metafore, alle costruzioni mentali verbose e non necessarie. Tu non sai niente di Tommaso, Kim. Tu conosci solo chi ti ha scritto da parte mia. Tu parlavi solo di incontrarmi a Milano perché in quel momento dovevi andare a Milano e quella era una tua necessità dell'ultimo minuto, non c'entrava niente con me. Perché ti vengo in mente ogni tanto Kim, perché ti ricordi di me se non mi hai nemmeno visto in faccia e non sai nemmeno chi sono? Potrei essere un ragazzino scoppiato, un idiota tormentato, un folle psicotico. E tu chi sei per me? Soltanto una puttana, una ragazzina che non sa cosa vuole, una donna capace solo di perdersi senza rendersi conto di dove vuole andare, solo questo al momento mi viene in mente e mi viene in mente perché tu stessa ti sei definita così più volte.
Per me è un periodo catastrofico a livello di impegni. Lavoro molto di più di prima, inoltre sto finendo la tesi perché a breve mi laureo e faccio un mare di colloqui a destra e a sinistra. Ultimamente torno sempre tardi, dopo le nove di sera o più tardi. Nel weekend lavoro fino le cinque, le sei della mattina o peggio e l'unico momento libero che ho il sabato e la domenica è la mattinata. Se ci tieni, o ci vediamo il 30 aprile a Milano dopo le 11 della mattina perché ho un buco fino alle due e mezza, o vieni a Pavia il 16 maggio nel pomeriggio e ti vengo a prendere in stazione. Altrimenti, vieni a Pavia quando vuoi in tarda serata. Io, in tarda serata durante la settimana, tranne rari momenti, non faccio mai un cazzo.
Buona giornata."


 "Non lo so perchè mi passi in mente alle volte.
In realtà faccio cose diverse da prima, ma allo stesso tempo eguali.
Perchè voglio incontrarti? Me lo chiedo ogni tanto, mi chiedo perchè poi a Dicembre non ci siamo visti, non ti ho più detto niente.  Ma sei ancora un punto, lì fermo, che voglio scoprire. Non centra Milano, ho smesso anche di andarci. Centri tu e un incontro, per sapere se davvero la voce , che mi sono immaginata mille volte leggendo di te, esiste davvero.


Così diverso, tutto è così diverso.

Fottuti aforismi, metafore, belle parole, e poi, non ho avuto coraggio.
Mi dico che ci vuole coraggio e faccia tosta anche a scriverti.
Apprezzo che tu mi dia una possibilità per incontrarti. Il 30 non riesco, ho un impegno, ma il 16 maggio, potrei benissimo venire a Pavia.


Ci sono passata da Pavia, in treno, un paio di volte, l'ho guardata, ho scrutato quella stazione, magari speravo di scorgere il tuo viso. Poi però il treno è ripartito. Così come il pensiero rivolto a te è volato via in quei pochi secondi. 



Sono parole dure, crude, che mi colpiscono, ma sono vere. Buona Domenica Tommaso. Grazie di aver risposto. Scusa ancora. "



L'erba di Babele. Crea confusione.


lunedì 22 aprile 2013

Infinite volte che

"-Sei meravigliosa.
-Fanculo."-cit. conversazioni costruttive.


Divorami, mangiami dentro, cibati di qualcosa che sto cercando anche io. Vai alla ricerca di sentimenti, di sensazioni, e lascia da parte le parole. Le nostre sono solo parole, cosa ce ne facciamo.

Sei stata l'ondata perfetta.


"Non so cosa dirti, davvero, ogni volta che ci vediamo sono io che vorrei dirti che le cose non vanno bene, che sei una delle poche persone con le quali mi sforzo di uscire. Mi sforzo di non chiudermi in me stessa, e lo sai, ma ultimamente è tutto un peggiorare continuo. Non sembra ma mi sto sforzando, sto provando a combattere contro il mio IO asociale, sto combattendo contro la voglia continua che ho di camminare con la musica nelle orecchie verso l'orizzonte senza una meta fissa, e senza un soldo o uno zaino. Sono combattuta dal rinunciare a tutto, alla scuola, alla famiglia, a Giò, agli amici, a te, eppure è una lotta così difficile. 
Sono troppe le cose contro a cui ho dovuto tener testa in questi anni, che avere voi, piccoli e numerabili sulle dita di una mano mi viene così difficile, siete così difficili da gestire. Oggi raccontavo di LUI, e dei film pazzi che ci sono stati, che assurdità, pensare che siamo sempre amici. 
 Alle volte, sono invidiosa della tua fortunata normalità. Infondo sembra così facile, sembra così semplice essere cercata da tutti, essere così al centro dell'attenzione,[senza farlo apposta], quell'attenzione che io per quanto mi possa sforzare, per quanto mostri intelligenza, simpatia, gentilezza, per quanto mi sforzi di esternare e socializzare, non riesco ad avere, e credo mai avrò.
Alle volte penso che se non fossi tua amica, neanche gli altri mi cercherebbero. Sembra che mi stiano attorno perchè si sentono in colpa, perchè gli faccio pena. Ecco come la vedo, riesco a radunare solo persone con problemi. Mary, Sara, Fede, Carlo, tutti con una storia di merda alle spalle, come la mia. Mi sembra che la gente "normale" mi eviti, mi stia alla larga, mi sento additata . Mi sento così estranea, anche quando sono in macchina gli altri, mi sento esclusa, parliamo, scherziamo, non mi sento a mio agio, sto in silenzio, invece tu sei così espansiva, sei così voluta, sei come un'ondata perfetta. Col tuo sorriso e la tua voce roca, riesci ad ammaliare tutti.
 Io ci provo, provo in mille modi di essere in qualche modo più Kim, cerco di far vedere che sono una persona che può piacere, ma niente. Niente. E più mi sforzo e più mi vien voglia di chiudermi in me stessa.
Tacito accordo: "Niente domande"
 Ma poi penso anche se non ci fosse questo accordo, questo patto tra di noi, che domande vorresti farmi? Sono davvero curiosa. Come si vive per anni facendo una doppia vita? Come si fa a nascondere bene tutto? Come faccio a stare accanto al mio aguzzino? Perchè rimando la partenza? Perchè berrei fino a finire in coma etilico? Un giorno magari ti permetterò di farmele, anzi magari un giorno ti starò ad ascoltare, ma quel giorno è lontano.
Sai ho sperato di morirci di polmonite l'estate scorsa, 28 casi su 100 mila persone in Europa ci muoiono, perchè non ho potuto essere io una di quei 28? Perchè? Cosa sto a vivere a fare? Alle volte me lo domando, tra le lacrime, mi chiedo se finirà mai questo dolore che ho dentro, se riempirò mai quel vuoto che mi ritrovo. Sarei curiosa di sapere cosa potrebbe succedere il giorno in cui la mia fottuta maschera di creta dovesse spezzarsi in mille pezzi e io dovessi crollare in un pianto davanti a tutti. 
 Sabato lo stavo per fare. Sabato quando LUI mi ha risposto male, quando è passata quella con cui ha litigato, e io ci stavo scherzando, ci sono rimasta male, e quel male mi ha suscitato un moto di pianto collegato a tutt'altra cosa. Stavo per esplodere in un pianto, tutto sta crollando granello dopo granello. 

Questo silenzio cos'è?
 Cuffie. Fottuti pezzi di plastica, con del rame all'interno. Fuse con la pelle. Al posto delle orecchie. Collegate a un fottuto PC. Vivo i miei giorni. Voglio solo bere, ma Giò è sempre in casa. 
Perdermi in un bosco, urlare, per ore, correre, cercare la luce. Rivedo nella mia mente i boschi della Russia in cui passeggiavo con la nonna, uno dei pochi ricordi della mia infanzia. Vedo quella luce tra le fronde, mi sento girare, ruoto su me stessa a braccia distese e orizzontali, giro, giro, e rigiro. I colori cominciano a fondersi tra loro, giallo, verde, marrone, bianco, diventa tutto grigio, mi lascio cadere, sento gli organi interni in subbuglio, li sento muovere, sento il cuore pompare sangue all'interno delle vene, sento l'aorta gonfiarsi. Svengo. Mi risveglio dopo ore, da incubi che non ricordo, con una sensazione di angoscia che mi sale dentro. Sono rimasta sola in questo bosco, ho l'MP3 scarico, non vuole accendersi, sullo schermo una batteria lampeggia di rosso, come sempre non ho il telefono con me. Mi giro, trovo uno zaino accanto, nero, grigio, non capisco di che colore sia. Ha un'etichetta bianca cucita sopra e una scritta rossa. Ma non riesco a leggerla. Il mio cervello non me lo permette. Mi alzo, mi pulisco dalle foglie, sento i vestiti umidi, cerco una felpa in quello zaino. Ne trovo una rossa, mi ricorda la felpa di Giò, anche se dentro di me, sento una voce che mi dice, "Kim non è di Giò, ma di Vincenzo.", Io non ho felpe rosse lunghe a casa,  di Vincenzo poi. Ma questa è la mia mente, che viaggia e io non posso impedirle di formulare tesi e soprattutto di contraddirla. La indosso, prendo lo zaino, lo metto in spalla, sulla spalla sinistra, mi guardo attorno. "Nonna, Nonna, dove sei? Nonna!" Ma non ottengo risposta. "Dove cazzo è finita?" mi dico fra me e me. Ma lei non è più in quel bosco, tra quegli alberi, lo so, anche se non la vedo, il mio sesto senso mi dice che lei non è lì. Sento gli uccelli cantare, sento il loro volo, rami qua e là spezzarsi, mi giro, non c'è nessuno, mi sale l'ansia, sembra il solito film horror dove tra poco dovrebbe apparire il maniaco serial killer di turno. Ma il serial killer non compare, lo aspetto, vorrei parlarci, dirgli che non deve comparire solo quando io mi metto a correre. Mi metto a correre, in realtà è il mio cervello a correre, il mio ologramma coscenzioso rimane fermo a fissarmi, ma quel fottuto bastardo non esce allo scoperto, sa che lo sto prendendo per il culo.
Sento lo scorrere di un ruscello, mi trovo su un ponte di legno, un albero spezzato, un torrente, scivolo, ma rimango in piedi, Mi sdraio sul terreno battuto, un probabile sentiero di cinghiali, ma non mi importa. Mi metto a pancia in giù, mi stringo la testa tra le mani. 
 Rinsavisco, torno alla realtà, sono sul mio letto, con una merda di canzone, un orologio che ticchetta, e un orecchio indolenzito. Rileggo quello che ti ho scritto, una cosa paranoica, ma io la sento, la vivo. la posso toccare, e mentre tu mi parli dei problemi della tua amica, che vuole togliersi la vita, io muoio dentro ogni giorno, cerco aiuto in queste parole, le uniche che voglio leggere, le uniche da cui trarre risposta. Non dirò mai le volte che ho pensato al suicidio, e neanche le volte che ho provato a farlo. Ho 2 segni, ma oramai non ci faccio neanche più caso, solo una persona mi chiede ogni tanto se ci penso ancora. Ma rispondo di no. Infondo non voglio gente che si preoccupi per me. Ebbene si, anche io sono come la tua amica, anche io ho avuto segni di fantasmini, anche io mi sono lesionata come Mary, anche io ho provato a morire di fame, anche io ho provato a buttarmi in un fiume, e dall'undicesimo piano. Ma come vedi sono ancora qua. E vivo.  Vivo perchè l'istinto di sopravvivenza mi dice di farlo. Buona notte LEI, non voglio domande, non voglio che tu mi compatisca, non ne ho bisogno. Leggi e apprezza la sincerità di un gesto, la fortuna che possiedi, e fanne tesoro. Sai che ti voglio un bene dell'animo. Ma anche oggi mi domando perchè mi sbatto per organizzare cose a cui nessuno interessano"

domenica 21 aprile 2013

Una storia di San Valentino.



14 febbraio 2013



Una storia di San Valentino.


"«È bello quando trovi qualcuno che sia innamorato della tua mente. Qualcuno che vuole parlare alla tua coscienza e far l’amore con i tuoi pensieri. Qualcuno che vuole guardarti mentre lentamente butti giù i muri che ti sei costruito e li lasci entrare». Sono le parole di uno degli ultimi post lasciati su Facebook da Reeva Steenkamp, la modella fidanzata di Pistorius, l'atleta paralimpico più famoso del mondo. Reeva è stata uccisa da quattro colpi di pistola sparati dal compagno: "è stato un errore, si è giustificato Pistorius, pensavo fossero ladri". Il campione è in stato di fermo: la polizia non gli crede. La vicenda vive di paradossi e coincidenze inquietanti. Reeva era la testimonial della campagna contro gli stupri voluta per ricordare Anene Boysen, una ragazza di 17 anni violentata dal branco e poi morta dopo una breve agonia per le ferite su tutto il corpo. Oscar Pistorius è un ragazzo che per anni ha lottato contro la diversità: cresciuto senza le gambe, è riuscito a spingersi oltre il limite del possibile: con le protesi è arrivato dopo molte battaglie a correre un'olimpiade e ai giochi paralimpici ha conquistato medaglie su medaglie. Già, il ragazzo dalla faccia pulita, e forse con quel lato oscuro che nei suoi occhi neanche Reeva, la sua compagna da un anno è mai riuscita a percepire. Anche se ora molti testimoni parlano di liti frequenti, di urla e tensione provenienti dalla villetta di Pretoria Est. Com'è diversa l'immagine pubblica dalla realtà, verrebbe voglia di dire.

Pistorius è accusato di omicidio, le protesi non basteranno: la sua corsa si è fermata dietro una rabbia mai affrontata fino in fondo. Che forse s'è portata via Reeva, il giorno di San Valentino, in quella casa che era il suo luogo, la dimensione dei suoi momenti felici. Scriveva, sempre sul social network contro la violenza sulle donne: «stamattina mi sono svegliata in una casa sicura e felice. Non a tutti capita. Solleva la tua voce contro gli stupri in Sudafrica»."

Mi ha lasciato, è finita il giorno di San Valentino.

[Non ho altra vita oltre a lui.]
Non ne ho il tempo.


[ieri 23.45cc]

Smettila sono stanco di te, Kim non mi provocare perchè ti metto le mani addosso, Kim smettila, Kim ascoltami quando parlo, guardami in faccia, oh ma mi senti,? Ti rompo quegli occhiali di merda! Kim Porco Dio!!!!! [e mi ha gettato in testa il computer, ho messo la mano in mezzo, ho tenuto su il ghiaccio tutta notte ]

[oggi 5.30 del pomerigggio]

Piangi Kim,. piangi, le mani al collo, contro un muro, delle urla, "devi stare zitta, tu sei qua, e devi solo stare zitta, sei solo una troia!! Vattene, non ti voglio più in questa casa!!!!!!! Va che ti metto le mani addosso. Ti spacco il telecomando in testa. Ti meriti la peggio merda! Non vali un cazzo!!!!
"Ti vogliono tutti solo per la figa"."Pensi che abbiano pubblicato il tuo articolo perchè sei brava?"
-Non hai amici.
-Ti stanno attorno solo per scoparti!"

Mi fai male, smettila, cosa ho fatto? Giò che ti ho fatto? "Sei una donna stupida! Come faccio a stare assieme a te? Domani prendi le tue cose e vattene" sei solo un violento "sei tu che mi ci hai fatto diventare"

Sei sola!!!Vattene, MI HAI ROVINATO LA VITA!!!!"

giovedì 18 aprile 2013

Ti sento vivere...Il tuo mondo è come il mio..perchè io ci sarò!

"Perché non è facile
forse nemmeno utile
certe cose [chiare dentro poi non
escono, restano,] restano

Vorrei dirti, vorrei
ti sento vivere
in tutto quello che faccio e non faccio ci sei,
mi sembra che tu sia qui
[sempre]" -cit.883
"Penso a Vincy. Alle volte mi manca, lui e quello che ha rappresentato per me, lo sento lì, accanto, come a vegliare su di me, e mi guarda con sdegno, io non sono la Kim che lui ha conosciuto, e un pò ne è deluso. "

Ci guardiamo sotto la luce di questa scalinata di granito, ridiamo, stiamo mangiando un'insalata, intanto ci confidiamo, un pò di vita, la lasciamo fuggire nell'aria, trasportata in alto dall'ossigeno, verso quelle irraggiungibili stelle. Le racconto di ieri, di Andrea, di come mi lascio sfuggire ottimi pretendenti, ottimi motivi per mollare Giò, per tornare alla vita di prima, ma come diceva un saggio, si può anche tornare indietro, riprovare le stesse sensazioni, ma le cose non torneranno mai come prima. In fondo so che non tornerò a fare la vita di prima, non ne vedo neanche l'utilità, riuscire con Mary? Per ora, non me la sento.
Parliamo ancora un pò, mi sento una hippie, ci chiedono anche una cartina, c'è una lieve brezza, mi fa piacere, un pò di caldo, dopo un lungo freddo. Una gonna da zingara da indossare, una canottiera e un golf. Capelli raccolti, e ballerine. LEI mi guarda,  mi dice che io so il vero motivo per cui non voglio nessuno, perchè io ho già qualcuno, non materialmente, ma mentalmente, ma per ora non è possibile. In principio non capisco, volevo quasi chiederle, "sai qualcosa che io non so?", poi però capisco, cado dal pero, mi sento arrossire, sposto lo sguardo, penso a cosa dire, mi si stringe lo stomaco, e poi dico con amarezza, che sono contenta di come stiano andando ultimamente le cose, che aver provato ancora cosa vuol dire avere LEI e LUI vicini, riderci, berci, parlarci, avere quella esclusività per pochi momenti, mi basta, per ora, e anche se fosse per tutta una vita, mi basterebbe. Lo dico con amarezza, quasi come se non ci credessi neanche io. 

Siamo solo amici, mi va più che bene, ne sono contenta. Dentro però,nel profondo, rileggendo certe parole, ripensando a certi gesti, pensando ai film dentro la mia testa malata,  so che non è così, che mi fa ancora male, che in fondo non siamo fatti l'uno per l'altro, che neanche se io lasciassi Giò, staremmo insieme, perchè le cose vanno così e basta. Ho visto cosa si prova, come ci si sente in certe situazioni di imbarazzo, e non mi va, poi soprattutto che ora, abbiamo ritrovato un pò di contatto fisico, di scherzo[ ma non accetto che dopo mesi!!!e sottolineo MESI non mi scriva una sola parola, e ora quasi tutti i giorni passi almeno 20 minuti a scrivermi!!!!]

E ora dopo una sfilza di stronzate posso anche andare a dormire. Notte belli!!!!

Quella volta mi sono detto che le coincidenze, forse, sono dei fenomeni molto comuni. Si verificano in ogni momento intorno a noi, nella nostra vita quotidiana. Ma della metà non ci accorgiamo neanche, le lasciamo passare così. Come dei fuochi artificiali che vengono fatti scoppiare in pieno giorno. Fanno un po’ di rumore, ma nel cielo non si vede nulla. Però se desideriamo fortemente qualcosa, le coincidenze affiorano nel nostro campo visivo portando il loro messaggio.
(Haruki Murakami)

Profondamente rotto al suo interno

So che può sembrare stupido, ma mi sono messa ad ascoltare questa canzone, di questo cartone animato che vedevo da piccolina la sera. "Mi hai rapito il cuore Lamù"


Sono sul treno. Direzione Torino.  Guardo curiosa il paesaggio in movimento, e penso a tutte le piante che oggi ci sono e che magari domani non ci saranno più.
Sento degli Spagnoli parlare accanto a me. Uno si è addormentato poco dopo. L'altro si è messo a registrarlo mentre russa. La vecchia accanto mi tira gomitate, portandomi alla realtà.

Mi è passata la voglia di parlare di Torino, in realtà di cosa potrei parlare, ho le unghie bianche, faccio regolarmente la cacca, e voglio innamorarmi.


"Come si dice quando apri una bottiglia di acqua e fa un rumore come quello della birra? Non lo so, perciò diciamo soltanto che ho stappato una bottiglia di acqua. Acqua Vitasnella, l'acqua che libera l'acqua. Ma prima di aprirla, l'ho guardata, le ho detto con coraggio e forza che dovevo farcela, che solo volendole certe cose si possono fare. E sono arrivata a quel punto in cui dico FOTTUTISSIMA DIETA dobbiamo diventare amiche, so che ci odiamo, e che in passato abbiamo avuto dei grossi malintesi, ma più o meo in questo periodo, 2 anni fa, ci siamo amate come non mai. Sarà che Vincy ha aiutato, ma io ho Giò a rompere meglio le palle."

13 aprile 2013

USARE IL PRESERVATIVO E' DA STUPIDI...
questa è una frase che mi ha lasciato shoccata.

14 aprile 2013

La droga è un circolo vizioso. Non se ne esce, neanche se lo si vuole.
La droga ti fotte. Basta una volta, o forse qualcuna di più, e ti rapisce.
La droga cambia il tuo modo di porti con gli altri.
La droga ti fa mentire.
La droga ti fa litigare.
La droga è violenza.
La droga ti controlla.
La droga è vita.
La droga, dico  io, è morte. Cerebrale.

Sconfinato odio mi porta a sbattere la porta, aprire le finestre e sistemare tutto.
Sfuggire alle parole appena pronunciate. Sei solo un tossico di merda. Non volevo dirle, ma l'ho fatto.
Sono le 8.30, di una domenica come tante, Sara dorme sul divano, ieri è rimasta da noi.
Particolare è il rapporto che ho avuto con Sara, la nostra "amicizia".

Mi vesto.
Esco di casa.
Vado a comprare dei bignè alla crema pasticcera.
Torno a casa.
Faccio la zuppa.
Domani inizio la dieta.
Mangio.
Mi fumo un cannone di Ganja.
Vedo una bustina trasparente, una pallina bianca.
Coca.
Cocaina.
Rende meglio l'idea.
La guardo, sempre a dire il vero, intimorita, quasi spaventata.
Non mi ricordo l'ultima volta che mi sono addormentata con della neve sul comodino, senza finirla, senza esserne neanche un pò tentata.
Ora è lì, nascosta, dentro la sua campana di vetro.

18.34

Ogni giorno mi sento ripetere quanto sono grassa, quanto faccio schifo, quanto mi vesto di merda, quanto le russe siano donne di merda, puttane, quanto non faccio un cazzo dalla mattina alla sera, quanto i miei capelli siano troppo vaporosi e in disordine, quanto la mia pelle sia rovinata, quanto le mie unghie troppo curate. Sempre dalla solita persona. La mamma di Giò. Una leghista Snob arricchita.
E io, non posso neanche rispondere a tono, non posso neanche voltarmi con indifferenza. Non posso, perchè poi Giò si offende..robe da non credere lui si offende se IO rispondo agli insulti o mi giro e me ne vado!!!!
Ho gli occhi lucidi. Questa situazione mi sta uccidendo a poco a poco, mi sta strappando piccoli brandelli. ora dopo ora. Meglio uscire a fare un giro. Meglio lasciarlo coi suoi pensieri. Meglio non svelargli i miei.

16 aprile 2013
Dal toscano.
Sembra così strano uscire con un ragazzo dopo mesi, ridere, far discorsi seri, da giovani, con un giovane con sogni, e con un'università appena iniziata. Non siamo fatti per uscire o stare assieme, ma per fare quattro risate andiamo bene. Sembra strano trovare un ragazzo a 23 anni, che non si droga, che non fuma, che è garbato, e molto cortese. Oltre ad avere un linguaggio pulito, privo di parolacce, forbito. Munito anche id sorriso, molto bello, il classico fighetto, che mia madre vedrebbe bene, ma che io non vedo.

17 aprile 2013
mi ha scritto, che carino, ho conosciuto anche Luca, un ragazzo carino, moro, occhi verdi, abita a 40 minuti da me. voleva venire in bici. ;)