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sabato 27 ottobre 2012

Non riesco a trovarmi.



Vorrei che tu fossi la mia morte quotidiana


"E lei viveva nei suoi sogni e la sua voglia di imparare a fare l'amore. Nei suoi sogni ritrovavo anche un po' di me. E lei scopriva ogni giorno il valore del denaro e le conseguenze, toccava il cielo con un dito e sanava le ferite con la rivoluzione. ♥"

Oggi è un altro giorno, e riesco a scriverti per la terza volta, sperando di farlo più spesso di quanto io non abbia fatto fin ora. Non ho mai tempo per fare niente, perché è così poco? Eppure tra scuola, studio, volontariato, tra lo scrivere su una Web-Radio, mangiare, lavarmi, vestirmi, parlare con varie persone, credo di poter avere del tempo a disposizione, quando in realtà non ne ho.

Vorrei scriverti più spesso, poterti conoscere, non ci riesco, forse non è così che deve andare. Oggi non so se parlarti dell'Amore, con la A maiuscola, o se parlarti di nostro padre.. forse dovrei parlarti di LUI. Meglio non toccare questo argomento!

Non voglio, pensare, sono stanca di dover trovare chi sono nel posto in cui vivo, ecco lo dico chiaro e tondo IO QUA NON RIESCO A TROVARMI!!!!O forse non voglio trovarmi, chi se ne frega, non voglio trovarmi, non voglio capire chi sono, voglio vivere, uscire dagli schemi, dormire in quel bosco dopo averci ballato, correre, correre, come non faccio più da tempo, correre per dimenticarmi di tutto, di tutto quello che ho ingoiato dentro, di tutto quello che ho voluto dimenticare, che ho dovuto dimenticare. Sono io, io coi miei 18 anni e io con chi non riesce a capirmi, con chi mi dice è la tua età, siamo stati tutti così, ma io so che non è vero, io so che mia madre a 18 anni non voleva correre, scappare, non aveva queste idee per la testa, lei doveva sposarsi, avere figli, fare una famiglia, e questo le bastava.

Io non voglio dovermi accontentare.
Non ora  
Non ora. 
Non oggi
Non tra 4 ore, non tra 4 giorni,mesi, o anni. 
E poi partono quelli scatti d'ira che neanche tu capisci, quella voglia di gridare contro tutti, contro chi non ti capisce, contro chi nasconde chi sei veramente, contro chi non ammette che la vita non è rose e fiori, contro chi come tuo padre non ti ha mai detto ti voglio bene neanche dopo 18 anni, mai una volta, papà ti da soldi, papà ti da soldi per andar in vacanza per uscire ...papà dimmi che mi vuoi bene..e come lui anche mia madre troppo presa a fare una guerra psicologica a quell'uomo sposato troppo presto, dopo troppo poco, a 18 anni, passarci una vita insieme, ridicolo...e io IO e lì,in mezzo a loro, in mezzo a quel mondo in cui non ci volevo stare, dove tutto sembrava così bello, tutto ai tuoi piedi e poi ti accorgi che la moneta non ha valore, e allora 200 euro non bastano più, bere tutta sera non basta più, essere magra e bella non conta più, neanche l'anoressia riesce a farli girare l'attenzione su di te..allora, anche ignorargli non basta più.
Ti senti solo, vorresti correre. Corri, corri, corri come Forrest Gump. Anni, anni, anni, per poi dirti, sono stanca è ora di tornare a casa...voglio essere stanca, voglio essere stanca anche io..ma prima voglio correre.

Niente di vero tranne gli occhi.


VUOTA!

Un giorno ti sentirai anche tu così, tutti prima o poi ci passiamo.
Lei non ne è uscita, non ce l'ha fatta, eppure sembra così facile arrendersi, porre fine a tutte le preoccupazioni, così facile chiudersi in se stessi e abbandonarsi allo scorrere del Tempo.

A chi non è capitato di sentirsi incredibilmente SOLO ed incompreso? Non si nasce preparati a determinate situazioni, nessuno ti dice come affrontare la vita, nessuno ti dice come l'amore abbia più contro che pro, nessuno ti dice che in realtà non conta troppo se hai un cervello, ma solo che tu abbia un bel paio di tette e un bel culo secco.
Non ti dicono che tutti gli sforzi che farai saranno inutili, perchè sei una Donna e non potrai mai essere alla pari di un uomo.


Da dove cominciare... forse non ne ho neanche voglia, vorrei restarmene sola, senza circondarmi di persone che pretendono di dovermi conoscere.
Ho voglia di scappare, di scappare il più lontano possibile, ricominciare una vita a chilometri di distanza, con l'unico pensiero "qua non mi conosce nessuno posso essere chi voglio".

Scappare, scappare con 50 euro in tasta e domandarmi dove sto andando?
Cosa sto facendo?
Dov'è la persona razionale che conosco?
Scappare con uno zaino in spalla e vivere quel mondo, che lascio fuori ogni volta che torno a casa e chiudo la porta, scappare e ritrovarmi a ballare in una foresta con un gruppi di figli dei fiori spagnoli, ritrovarmi a girare per locali notturni, parlare con la gente agli angoli, dividere un pezzo di pane con un barbone e il suo cane, senza dover più pensare alla libertà che mi soffoca, e a quella finestra che vorrei scavalcare .
Correre, correre, senza fermarmi, sentire solo i passi sull'asfalto nella fredda notte, guardarmi attorno e vedere solo la nebbia, sentire la mia tosse nascere dai miei polmoni per poi uscire fuori fragorosa come non mai.
Ecco cosa vorrei...quando corri tutto il mondo si ferma, esiste solo il susseguirsi dei passi, senza musica, la natura è lì a farti da musica.
Per poi svegliarti a quindici chilometri da casa, senza rendertene conto e chiederti che cazzo stai facendo lì, nel mezzo della notte, con un golfino che ormai non riscalda più, i pantaloni del pigiama congelati, i capelli arruffati e le dita delle mani arrossate..
Ed a passo lento ritornare a quella casa da cui si è voluti fuggire.
Sapendo che le persone normali non fanno certe cose, che le persone normali non hanno questi scatti di pura follia, sapendo che dobbiamo sottostare a delle regole, perchè questa società le IMPONE ma non le rispetta..e allora ricomincio a correre.


giovedì 25 ottobre 2012

“Ti è mai successo di voler tornare a tutto quello che credevi fosse da fuggire?”






“Ti è mai successo di voler tornare a tutto quello che credevi fosse da fuggire?”

X: Capisco che basterebbe restare incantati dinnanzi al tuo viso per comunicare in modo sublime con te, ma non avendoti dinnanzi come sarebbe auspicabile, se non scrivi risulti incapace di comunicare....come mai?

KIM: Sto pensando...preferisco pensare allo scrivere e il più delle volte creo delle grandi storie.
Dovrei scrivere, scrivere per il mio futuro.
Non lo faccio.
Penso de intanto le ore passano e vorrei solo dormire.
Dormire per non svegliarmi più, pensare per non parlare più, digiunare per non mangiare più e invece ti scrivo, ti scrivo e non voglio, ti scrivo perché è strano non scriverti, ti ringrazio perché devo, non perché voglio.
Eppure lo faccio.

Ecco ora ti scrivo.

Ho voglia di gridare, si di gridare contro tutto e tutti, questo mondo è troppo piccolo per me, troppo rozzo, insensibile, ma non mi voglio arrendere.
Non mi arrendo a vivere una vita di menzogne, non funziona così, la verità te la sbattono fin troppo in faccia, con cattiveria, senza pensarci due volte.

Ti racconterò di quello che nascondo e di quello che non dico spesso.
Ti parlerò di me.
Parlare agli sconosciuti di se stessi è più facile.
Nessuno può giudicarti fino in fondo ed ora ti dirò:
Io sono Kim.
Chiamami così anche tu, i nomi non hanno mai  abbastanza importanza, sono solo una copertura, nascondono qualcosa e hanno troppi pochi significati, alcuni mai svelati.

Oggi è una giornata da non ripetere, da non rivivere, da congelare e mai più sciogliere.
Quasi a voler offendere intenzionalmente, nessun bianconiglio è mai venuto a dirmi quando era troppo tardi, non mi sono mai chiamata Alice, non ho mai visto il Paese delle meraviglie e qui non ci sono Stregatti che sorridono, e non sono le regine di cuori a voler tagliare teste.
Ti racconterò.


Autunno.


Un anno.


Un Amore.


Una crepa.


Un sogno infranto.