Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo.
I tuoi occhi
saranno una vana parola
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio.
O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Per tutti la Morte ha uno sguardo, una personificazione della Vita terrena.
Verrà la Morte ed avrà i tuoi occhi, verrà la Morte a ricordarmi del quieto vivere.
Sarà come smettere di fumare, di leggere poesie, di inebriarmi di sentimenti.
Sarò un po' come Baudelaire.
Sarò come un albatro goffo...deriso dal nauta.
Una pipa. Un gorgo muto.
Come un labbro chiuso ti parlerò, come un labbro chiuso mi confiderò.
Come un labbro chiuso ti scriverò, Notte dopo Notte, cercherò di scoprire cosa nasconde quella tua maschera.
Cosa vedo ogni mattina? Un terreno arso dal rancore.
E se dovessi sparire...sparirebbero anche loro con me?
Gli incubi non se ne vanno. Rimangono a ricordarmi che siamo carne ed ossa.
Rimangono a ricordarmi che prima di potersi godere la serenità si devono mangiare insonnia, crampi, delusioni, "pugni sul muso".
Una vana considerazione se paragonata ad un grido taciuto nel silenzio dei tuoi profondi laghi.
Verrà la morte ed avrà i tuoi occhi. Gli stessi occhi, riflesso di un'anima inquieta.