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martedì 9 luglio 2013

Forse..Forse...quando indietro non si torna..


"Scusa la sincerità. Non è proprio nel mio stile zuccherare verità e darle a dire. Una foglia cade già come tutta la mia vita."


Nostalgico 2010.
Mi ritornano alla mente canzoni di anni fa. Quasi impresse nella pelle.
Le sento ancora mie.
Come fare a dimenticare certi attimi, immortalati sulla polaroid della memoria.

Forse mi manca il liceo scientifico.
Forse mi mancano i capelli neri.
Forse mi mancano i capelli.
Forse mi mancano i kili.
Forse mi mancano quelle giornate ai parchetti.
Forse mi manca mangiare le focacce del prestinaio di paese.
Forse mi manca vivere ancora alla stregua di mia madre e dei suoi sbalzi d'umore.
Forse mi manca il mio pitbull.
Forse mi manca la Kim, che non aveva pregiudizi.
Forse mi manca la mia innocenza.
Forse mi manca avere dei problemi.
Forse mi manca rapportarmi con il quotidiano.
Forse mi manca Vincy.
Forse mi manca fingere di avere ancora 15 anni.
Forse mi mancano anche i miei 16 anni.
E Forse anche i 17.
Non i miei 18.

Esame di coscienza. Tu ne hai una?

Forse mi manca parlare con dei russi.
Forse mi manca mio fratello.
Forse mi manca essere astemia.
Forse mi manca il suono delle metrò sotto casa.
Forse mi manca giocare con le bambole.
Forse mi manca cercare le monetine in casa per comprare le goleador.
Forse mi manca l'andare in bicicletta per ore e ore sotto il sole.
Forse mi mancano le persone di colore.
Forse mi mancano i libri che leggevo.
Forse mi manca aiutare i Natali e i Capodanni nei bar.
Forse mi manca camminare con Mary.
Forse mi mancano i palazzi di cemento.

Il mio pensiero..

Vorrei vivere di parole, farmi abbracciare, avvolgere dalle lettere, da segni grafici di ogni tipo.
Non mi sono ancora scomposta, e non ho nessuna intenzione di scrivere col mio sangue per rendere più complicità alla mia passione.


Martedì 9 luglio 2013

Guardo la pala della Vortice girare incessantemente sopra di me.
Quattro pale di candido legno venato.
Ruotano in senso orario.
Sempre lo stesso letto.
Sempre lo stesso lato.

Mi sento in una spirale.
L'Inizio e la Fine.
Il Bianco e il Nero.
Il Bene e il Male.

Stiro senza sosta, svuoto l'armadio.
Sistemo tutto quello che mi lega ancora a lui.
Domani farò le valige.
Russia.
Parto.

Lui non vede l'ora che io me ne vada.
Lo sento.
Lo vedo.
Fa di tutto per rendermi le giornate amare, ma non mi importa, non mi importa di niente.

Vivo.
Respiro.
Mangio.
Riesco ancora a ridere.
Non sono più capace di restar.
Fingo sorrisi.
Così tutti ne sono soddisfatti.
Racconto bugie.

Ancora 1 giorno.
Un giorno  a Torino.
Tre giorni per la Russia.
Ritorno a casa.
Alla mia Nazione.
Alle mie Origini.
Al mio Sangue natio.

Sento i suoi passi sul pavimento di cotto.
Non mi spaventa più niente.
Sono pronta ai suoi sbalzi d'umore.
Al trovare pillole in astucci di caramelle.
Sono pronta a leggere messaggi di EX.
Sono pronta ai tradimenti.
Alle sue amiche sposate e sfacciate con cui si intrattiene.
Sono pronta a salutarlo.
Sono pronta davvero a non tornare?
Sono davvero così forte?

Full immersion nella recessione tecnologica.
Niente televisione.
Niente internet.
Niente musica.
Niente birra rossa.
Niente Droghe.
Libri.
Ottimi libri e passeggiate nei boschi che ho tanto sognato.
Rivedrò mia nonna.
Mio fratello.
Lo porterò a prendere un gelato.

O forse non vedrò l'ora di ritornare a Milano.