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sabato 4 maggio 2013

We are not the same..

"Profumo di rose.
Profumo di foglie marce.
Semplice è perdere gli ideali che si avevano fino a pochi mesi.
Spariti. Nascosti. Uccisi.
Una canzone nel vento: "Wont back down".
Sarò sincera."-cit. Kim nell'angolo di una stanza.


Più passano gli anni e più perdi anfratti e momenti vissuti. Te ne dimentichi così, come se non avessero significato nulla , li rimuovi.

Play.
Stop.
Reset.
Rec.
Easy to do. 

In realtà non lo è. In realtà c'è un motore più complesso dietro. C'è la voglia di non ricordare. E a provarci non si riesce. Se ci si chiede in seconda elementare cosa si faceva, c'è un muro che si piazza di fronte, e oltre quel muro, non vedi, non riesci a spaccarlo. Il cemento armato della memoria ferita non si scalfisce .
Poi di colpo, scopri che vivevi chiusa in una stanza, dalla quale uscivi solo per andare in bagno, e per andare a scuola. In quella camera eri segregata. Non potevi neanche aprire la finestra. Una televisione, un letto, il parchetto recintato sotto casa. E te ne ricordi solo perchè durante le interessantissime ore di diritto, fissi il muro che fa angolo con la scuola. E poi ditemi che centra, vi dirò che non lo so.


Sabato. Maggio. 2013

Le cose tra me e Giò, peggiorano di giorno in giorno, e  vorrei che finisse tutto. Mia madre mi dice di tornare a casa, mi dice che preferisce vedermi con un vestito nuovo in meno, che con il viso sempre triste. 
Mi dice di aver visto LUI in stazione, mi dice che è un bravo ragazzo e che dovrei lasciare Giò per LUI, perchè infondo, anche se lei non lo ha mai conosciuto, preferisce LUI. La guardo sconcertata. Non so cosa dirle. Le dico solo che LUI è storia passata e che non dovrei vederlo più. Ed è così che sta andando. 
Io non scrivo a lui e lui non scrive a me.
Ci litigo, mi da tempo fino ad Agosto, quando i suoi se ne andranno in vacanza. Mi dice che mi sbatterà fuori di casa. E io gli dico che non mi importa. Che infondo, è meglio che vivere con lui.

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