Powered By Blogger

venerdì 25 novembre 2016

Puoi girare il mondo in cerca di ciò di cui hai bisogno per poi tornare a casa e trovarlo.



Questa è una delle poche foto che ci ritrae assieme. In questi anni a dir tanto ne avremmo fatte una decina in totale. Finalmente abbiamo un volto. Tutti i miei post trovano un viso a cui agganciarsi.
Un sorriso. Due sorrisi. I nostri. Eravamo così belli assieme, due sorrisi che si completavano.
Ti ho amato tanto, me ne sono resa conto solo troppo tardi, se non ti avessi amato non sarei rimasta al tuo fianco tutti questi anni. Fanculo all'orgoglio. Io ti ho amato più della mia stessa vita, ho creduto in NOI. Ho creduto che col passare del tempo avremmo, in qualche modo, potuto risolvere tutti i problemi ed andare avanti. Saremmo in qualche modo riusciti ad accontentarci di questo piccolo spiraglio di felicità. Ho sbagliato a non dirti quello che provavo. Ho sbagliato a non crederci di più, a lottare con le unghie e con i denti per questo Amore. Ed oggi me ne vado. Ore 18:00 carico bagagli in macchina.
Tutte le mie borse. Tutti miei ricordi. Quattro anni di vita. 1460 giorni. Crudele come l'amarezza della vita. Sono senza respiro. Continuo a piangere. Piango e non riesco a fermarmi. Non esiste dolore comparabile alle pugnalate che sento. Non esiste pace a questo dolore. 

Il dolore necessità di essere vissuto e portato fuori


Il mio l'ho esternato in questi anni grazie al blog, agli amici che mi sono accanto, alle persone che non pensavo potessero tenerci a me e sostenermi in questo momento difficile. Io non vedo più il mio sorriso, vivo con le lacrime continuamente negli occhi, continuamente sottosopra, con mal di testa e vomito, con amarezza ed umiliazione.
Forse avrei dovuto piantare lì internet, tutti quelli con cui parlavo, con i quali abbagliavo la mia mente illudendomi che con loro sarebbe andata meglio, però poi mi rendevo conto che io non volevo andare oltre l'uscita, io non volevo baciarli, essere toccata, andarci a letto. Per me erano solo amori platonici. Eri tu l'unico con cui volevo consumare, eri l'unico che mi rendeva felice. Che mi capiva e riusciva a consolarmi abbracciandomi. 
Nei tuoi abbracci mi ci perdevo, nelle tue lunghe braccia, sul tuo caldo petto. All'ombra del tuo metro e novanta. 




"portami in chiesa 
pregherò come un cane davanti al reliquiario delle tue bugie 
ti dirò i miei peccati e potrai affilare il tuo coltello 
offrimi quella morte senza morte 
buon Dio, lascia che ti dia la mia"



È passato più di un anno. Chissà cosa mi aspettavo. Oggi 25/11/2016 nasce tua figlia.
Ed appena lo scopro comincio a vomitare.
Bile. Bile gialla. Acido come lo è stato il mio ultimo anno. 
Sono cambiate tante cose.
Ho cambiato casa. Lavoro. Sogni. Ho preso degli animali. Mi sono lasciata amare. Il pensiero fisso su di te.
Tu questi pensieri me li hai rivolti poche volte. Nemmeno un augurio a Natale, di buon compleanno, a Pasqua... Un come stai. Per poi dirmi che vuoi aiutarmi...come potresti...

Non vivo più. Non dormo più. 
Io ci provo a rinascere, ma non ci riesco. Non riesco. Sono abbandonata a me stessa. 
Ti sogno ogni notte. Sogno che siamo assieme. Che siamo felici. Sorridiamo. Ci baciamo. Ci teniamo per mano.
Sogno che sono dimagrita(secca secca come piacciono a te ) che mi sono ricresciuti i capelli, che abbiamo una casa nostra, che guardiamo i film sul divano con bolas e pizzetta...
Poi mi sveglio con la bocca piena di bile.

Ho perso 16 kili.
Ho il viso scavato, le rughe d'espressione accentuate, le occhiaie che nemmeno dopo la peggio sbronza ho mai avuto.
Persino mia madre si preoccupa per me.
Mi dice di mangiare, di andare avanti, di rifarmi una vita. 
Ed io l'ho fatto. Ho un Uomo accanto. Di rappresentanza.
È bravo. Ci tiene a me. Soddisfa ogni mio desiderio, nonostante ciò io non lo sento mio. Non lo sento vivere dentro di me. Mi sento morire dentro ogni volt che non riesco a corrisponderlo.
Perché sto fingendo.
La vita è tutta una grossa recita. La mia però non vuole calare il sipario.