“E’ come avere voglia di abbracciare forte qualcuno, ma accorgersi all'improvviso di avere le braccia tagliate e di non poterlo fare”.-cit.Gary Albertson
Forse mi sento così. Con una voglia di fare indescrivibile e con la sola possibilità di restare ferma in questo letto, lo stesso che mi accompagna da 4 anni.
Tra pochi mesi saranno 21.
Tra pochi mesi avrò sprecato un'intera vita appresso ad individui che per me non sono mai valsi più di niente, chissà poi se a loro è mai importato della mia persona.
Uomini o donne ha poca importanza, navigano tutti sulla stessa barca, verso una meta rovinosa, scagliandosi contro la mia scogliosa acidità.
Cosa sono ancora pochi mesi, quando hai sprecato 4 anni?
Cosa significa tappare le orecchie ancora per un paio di mesi?
Cosa vuoi che succeda a non dare fiato tutto ciò che vorresti urlare?
Mi scoppia la testa. Ho voglia di bere e fumare.
Una sete indescrivibile.
Una voglia di sentire il fumo che riempie alveolo dopo alveolo.
Cosa significa tappare le orecchie ancora per un paio di mesi?
Cosa vuoi che succeda a non dare fiato tutto ciò che vorresti urlare?
Mi scoppia la testa. Ho voglia di bere e fumare.
Una sete indescrivibile.
Una voglia di sentire il fumo che riempie alveolo dopo alveolo.
Liquore. Borghetti.
Liquore al Caffè.
A me che poi il caffè non piace.
Ne verso l'ennesimo bicchiere.
Oggi ho visto il film sulla vita di Frida Kahlo.
Che donna, quale sofferenza e quale ispirazione.
Poco a che vedere con la mia. Poco a che vedere col mio dolore.
Crudele come l'amarezza della vita.
Crudele come le lettere che sto scrivendo a mano.
Non più lettere d'amore, bensì d'Odio.
Mi sto odiando.
Mi sto odiando più di quanto non abbia mai fatto con me stessa.
Odio tutto di me.
Odio la mia pelle troppo bianca.
Odio i miei capelli troppo tinti. Troppo corti.
Odio il mio naso troppo lungo e gobbo.
Odio i miei denti , costati un capitale.
Odio le mie mani troppo tozze, col palmo troppo largo e le dita troppo piccole.
Odio i miei piedi troppo simili a badili, polpacci da calciatore, cosce da lottatrice di sumo, addome, glutei, braccia, avambracci, polsi, collo, seno, scapole, schiena. Non c'è una parte che io non odi, persino i miei occhi odio. Quegli occhi che tutti chiamano OCCHIONI.
Liquore al Caffè.
A me che poi il caffè non piace.
Ne verso l'ennesimo bicchiere.
Oggi ho visto il film sulla vita di Frida Kahlo.
Che donna, quale sofferenza e quale ispirazione.
Poco a che vedere con la mia. Poco a che vedere col mio dolore.
Crudele come l'amarezza della vita.
Crudele come le lettere che sto scrivendo a mano.
Non più lettere d'amore, bensì d'Odio.
Mi sto odiando.
Mi sto odiando più di quanto non abbia mai fatto con me stessa.
Odio tutto di me.
Odio la mia pelle troppo bianca.
Odio i miei capelli troppo tinti. Troppo corti.
Odio il mio naso troppo lungo e gobbo.
Odio i miei denti , costati un capitale.
Odio le mie mani troppo tozze, col palmo troppo largo e le dita troppo piccole.
Odio i miei piedi troppo simili a badili, polpacci da calciatore, cosce da lottatrice di sumo, addome, glutei, braccia, avambracci, polsi, collo, seno, scapole, schiena. Non c'è una parte che io non odi, persino i miei occhi odio. Quegli occhi che tutti chiamano OCCHIONI.
Prendi 10 uomini sparsi per tutta la Penisola e ti chiameranno tutti col medesimo soprannome: "OCCHIONI"
Una maledizione.
Maledico il giorno che sono nata.
Il giorno in cui sono venuta al mondo.
Maledico il giorno in cui ho cominciato a scrivere.
il giorno in cui ho cominciato a mangiare. A bere. A fumare.
Maledico il giorno in cui ti ho incontrato.
Ti maledico per avermi rovinato la vita, l'eterna esistenza, per avermi condizionata nelle scelte più importanti fino ad ora intraprese. Ti maledico per tutte le volte che ho dovuto tacere, per tutte le volte che il silenzio era l'unica pace che chiedevo e che non mi è stata data. Ti maledico per tutte quelle volte in cui hai urlato, mi hai usata come sfogo per un tuo capriccio. Ti maledico perchè non riesci a capire cosa sia la felicità.
Ogni volta che ti vedo vorrei solo prendere la visione del momento.
Pensavo fossi il mio salvatore, l'ho sempre pensato. La mano che chiesi in quella torrida Estate, quando credevo che nulla avrebbe più avuto senso.
La vita non avrebbe più avuto motivo di continuare, la mia perlomeno.
Eppure tu sei apparso, una notte come tante, in un delirio di una notte di fine Estate.
Sei apparso e mi hai salvato.
Salvatore ed aguzzino assieme-
Ed io ti odio.
Ti odio per ogni singola cosa che fai. Per ogni volta che ti presenti alla mia porta con delle rose, con dei soldi, con una proposta, con una promessa.
Ti odio perchè non riesco ad alienarti dalla mia vita.
Mi odio perchè è la cosa che vorrei più di tutte.
Vorrei che con lo stesso radicamento con cui sei entrato ne uscissi.
Se non riuscirai tu ad uscirne ne uscirò io.
Manca poco.
Luglio non è poi così lontano.
Manca poco all'immatricolazione.
Ho deciso di lasciare la mia Milano.
Almeno per un paio di anni.
Ho deciso di incamminarmi sulle strade di altre città che per ora incarnerebbero meglio la mia tranquillità, che potrebbero rendermi più serena e meno instabile emotivamente.
Ho bisogno di una città in cui nessuno mi conosca, senza correre il rischio di incontrare qualcuno di indesiderato. Voglio un luogo dove isolarmi ancora di più, dove non debba esistere l'obbligo di incontrare persone, dove potrei bastarmi da sola.
Luglio non è così lontano. Devo solo scegliere dove alienare ancora di più la mia persona, disperdendomi con la stessa facilità con la quale ho scelto.
Forse sto dando anche troppa importanza alla scelta di questa facoltà.
Se alienarmi è davvero quello che desidero, di sicuro non sarà un ateneo ad impedirmelo, o a vincolarmi.
il giorno in cui ho cominciato a mangiare. A bere. A fumare.
Maledico il giorno in cui ti ho incontrato.
Ti maledico per avermi rovinato la vita, l'eterna esistenza, per avermi condizionata nelle scelte più importanti fino ad ora intraprese. Ti maledico per tutte le volte che ho dovuto tacere, per tutte le volte che il silenzio era l'unica pace che chiedevo e che non mi è stata data. Ti maledico per tutte quelle volte in cui hai urlato, mi hai usata come sfogo per un tuo capriccio. Ti maledico perchè non riesci a capire cosa sia la felicità.
Ogni volta che ti vedo vorrei solo prendere la visione del momento.
Pensavo fossi il mio salvatore, l'ho sempre pensato. La mano che chiesi in quella torrida Estate, quando credevo che nulla avrebbe più avuto senso.
La vita non avrebbe più avuto motivo di continuare, la mia perlomeno.
Eppure tu sei apparso, una notte come tante, in un delirio di una notte di fine Estate.
Sei apparso e mi hai salvato.
Salvatore ed aguzzino assieme-
Ed io ti odio.
Ti odio per ogni singola cosa che fai. Per ogni volta che ti presenti alla mia porta con delle rose, con dei soldi, con una proposta, con una promessa.
Ti odio perchè non riesco ad alienarti dalla mia vita.
Mi odio perchè è la cosa che vorrei più di tutte.
Vorrei che con lo stesso radicamento con cui sei entrato ne uscissi.
Se non riuscirai tu ad uscirne ne uscirò io.
Manca poco.
Luglio non è poi così lontano.
Manca poco all'immatricolazione.
Ho deciso di lasciare la mia Milano.
Almeno per un paio di anni.
Ho deciso di incamminarmi sulle strade di altre città che per ora incarnerebbero meglio la mia tranquillità, che potrebbero rendermi più serena e meno instabile emotivamente.
Ho bisogno di una città in cui nessuno mi conosca, senza correre il rischio di incontrare qualcuno di indesiderato. Voglio un luogo dove isolarmi ancora di più, dove non debba esistere l'obbligo di incontrare persone, dove potrei bastarmi da sola.
Luglio non è così lontano. Devo solo scegliere dove alienare ancora di più la mia persona, disperdendomi con la stessa facilità con la quale ho scelto.
Forse sto dando anche troppa importanza alla scelta di questa facoltà.
Se alienarmi è davvero quello che desidero, di sicuro non sarà un ateneo ad impedirmelo, o a vincolarmi.