Sento una lacrima scendermi lenta sul viso, è un' ora che piango e grido, non ho più voce, non è ho più la forza. Ma la forza per cosa poi? Per vivere, per continuare a scrivere, per raccontare una verità che lui offuscherà sempre, una verità a cui crederanno perchè è di buona famiglia lui e io no?
"NON VALI NIENTE"
Leggo il messaggio come se potesse esserci scritto qualcosa di altro..la realtà è così evidente..chi ha i soldi comanda, e gli altri, poveri disgraziati, devono sottostarli. Mi sento rinfacciare quello che la vita mi ha dato, e mi ha fatto passare fino ad oggi, quel poco che gli ho raccontato, me lo sento sbattere in faccia, come se fosse stata colpa mia, come se lo avessi deciso io di vivere determinate cose. Ma per lui è normale, certe cose devono essere normali, ed è anche impossibile offendersi.
"Ah si, bella cavallona, si continua così, si si, lo so che ti piace, sai le ho leccato le tette alla Gina, e poi la Rita me lo ha succhiato ben bene, fino all'ultima goccia"
Una sentendo queste cose credo che normalmente si debba anche offendere, invece di ricevere insulti di ogni genere..
Mi sento così sola. La porta è lì, è aperta, posso andarmene, nessuno mi trattiene, lui non è in casa è andato a prendere la roba, e io..io ho qua i suoi soldi, le sue chiavi, i suoi documenti, posso andarmene via subito, prima che torni, ma poi ci penso e mi dico, andarmene dove? Oggi è il 26 di dicembre, mia madre non mi risponde al telefono, e io non ho la forza per prendere e tornare a casa. Alla vita di prima, quasi penso dentro di me, possa essere peggio di adesso.
Mi ha dato della TROIA, perchè gli ho detto che è un coglione, e che io non la faccio la balia per lui, che è un falso e che dovrebbe guardarsi allo specchio. Mi rida della troia, gli metto le mani addosso, non si deve permettere, perchè io non gli ho mancato di rispetto, ho detto solo la verità.
Mi minaccia, mi dice che mi metterà le mani addosso, ma non sa che cosa lo trattiene, Mi dice che mi sbatterà fuori di casa, che mi rovinerà la vita, che mi sputtanerà a tutti, e farà vedere lui ,,
Mi chiama, mi dice che ha parlato con mia madre, mi dice che le ha spiegato come stanno le cose, che sono già d'accordo e che io tornerò a casa.
Oh no che non tornerò a casa.
Il telefono ha smesso di vibrare, prego che tutto finisca, oggi, domani, tra 2 minuti, voglio che tutto finisca, voglio trovare un posto dove le cose non sono così cattive come si pensa, dove anche io, posso avere una vita normale. Dove io possa smettere di addormentarmi piangendo.
Immagino smesso una morte da telegiornale, con tutti che mi leccano il culo davanti alla telecamera, coi compagni di classe affranti che piangono e il banco a scuola pieno di pensieri, e io lì, che rido in una foto, pensando a come si è falsi nella vita.
Penso a mia madre bella lì, che dirà che mi ha amato, che racconterà il nostro bellissimo rapporto, che non abbiamo mai avuto, penso agli amici, che fingeranno lacrimoni da orchi, penso a mio padre, che povero non mi ha vista per 17 anni della sua vita, quattro visite non credo che gli possano far mancare la presenza di una figlia e infine penso che mi dispiacerebbe solo per una persona, LEI che c'è sempre stata, lei che mi ha sempre ascoltato e mai giudicato, lei che è l'unica che avrei dovuto ascoltare. Ma anche lei sa poco, troppo poco di quello che non voglio raccontare. Queste rimangono solo lettere, scritte in fila e salvate su un computer, potrebbero essere le ultime, come solo l'inizio di una lunga serie.
A scuola abbiamo imparato che questa si chiama violenza psicologica sulle donne..ora capisco che è una realtà che ci tocca da vicino. E non so perchè il mio destino ha deciso di essere così amaro e crudele con me.